lunedì 3 agosto 2015

PAPA FRANCESCO E I SINDACI DEL MONDO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELLE CITTÀ

Il 21 e 22 luglio in Vaticano, in una sala della Casina Pio IV, che qualche anno fa' vide alla presenza di San Giovanni Paolo II la “riabilitazione” di Galileo Galilei, si è tenuto un simposio, organizzato dalla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, che ha avuto protagonisti Francesco ed i sindaci delle grandi città del mondo.
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L’evento che, purtroppo, per il momento ha suscitato scarso rilievo sulla stampa e nei servizi televisivi, merita invece di essere ripreso ed enfatizzato, perché si inserisce a pieno titolo in quelle iniziative, che devono servire, come tra l’altro ha detto papa Francesco citando Romano Guardini, profondo teologo del novecento, a creare cultura, idonea ad offrire elementi importanti per la comprensione e per la interpretazione della realtà attuale.
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I partecipanti ed i temi trattati
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Una sottolineatura innanzi tutto: questo simposio della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali rientra nella strategia del dialogo e della collaborazione della Chiesa con il mondo contemporaneo, nel pieno rispetto delle indicazioni del Concilio Vaticano II, il quale dichiara che la Chiesa non ha un modello di società da realizzare, ma vuole impegnarsi con tutte le istituzioni per la crescita dell’uomo, portando come contributo il messaggio evangelico. Alla luce di questa impostazione l’Accademia ha proposto ai sindaci di tutto il mondo, in modo particolare a quelli delle grandi città, di riflettere, per trovare unità di intenti, su un tema molto significativo: “Le città e gli obiettivi dello sviluppo sostenibile”, coinvolgendo nella riflessione anche le Nazioni Unite e guardando all’evento di Parigi del settembre 2015, quando i governi di tutto il mondo si dovranno accordare su un insieme di 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS).
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Dall’esame dei temi trattati durante il simposio (clima, decarbonizzazione profonda e città, sfide dell’inclusione sociale, sviluppo economico,governabilità e finanziamenti) appare molto evidente la strategia seguita dalla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali: trovare soluzioni operative con i sindaci delle grandi città, destinati a gestire negli anni a venire in modo ancora più massiccio il fenomeno dell’urbanizzazione, perchè per ora è inarrestabile il fenomeno di abbandono delle campagne per occupare le periferie urbane. Tre i grandi temi: emancipare gli individui, che si trovano coinvolti in questi spostamenti, abbattere la povertà, che diventa sempre più estesa e pesante, proteggere la dignità umana, che è sempre più umiliata da forme gravi di schiavitù.
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Il risultato è stato raggiunto: tutti i sindaci presenti, espressione delle grandi città di tutti i continenti, hanno sottoscritto un documento, che li impegna a portare avanti nelle sedi competenti, quindi nelle più importanti assisi di questo autunno, la difesa del clima, collegato allo sviluppo sostenibile, al fine di evitare che l’azione umana sia tale da produrre un peggioramento, che danneggi in modo pesante la salute degli esseri viventi e al fine di contribuire a tutte le iniziative collegate ancheall’inclusione sociale.
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L’intervento di Papa Francesco
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Il documento approvato e firmato dai sindaci (guardando l’elenco si nota la firma di Piero Fassino, come sindaco di Torino e come presidente dell’Anci accanto a quella di Bill De Blasio, sindaco di New York, si scopre l’autografo di Alfred Vanderpuije, sindaco di Accra in Gana accanto a quello di Josè Fortunati, sindaco di Porto Alegre in brasile per fare qualche esempio) è stato anche sottoscritto da papa Francesco, che ha pure rivolto un messaggio ai presenti. Ancora una volta ha ribadito che c’è la necessità di costruire una “ecologia umana, perché nell’impostare la vita dell’uomo “non si può prescindere dall’ambiente.” Interessante a questo proposito una considerazione del Pontefice sulla sua ultima enciclica, la “ Laudato si”: “ non è un’enciclica verde, ma è un’enciclica sociale.
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Francesco afferma di essere preoccupato della crescita a dismisura delle città. I sindaci devono intervenire per far fronte a questa situazione, che rende semprre più pesante la povertà e umilia sempre di più l’uomo. Il pontefice è inoltre molto propositivo e concreto: accanto ai sindaci alleati anche l’ONU deve avere un ruolo molto operativo: “Le Nazioni Unite devono interessarsi con molta forza di queste situazioni, dedicandosi a combattere soprattutto alla tratta delle persone, provocata da questo fenomeno ambientale.” 
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Una significativa presenza: la fondazione Sorella Natura 
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Al cronista attento non è sfuggito un particolare: la presenza al simposio di un ente impegnato da decenni in Italia sui temi dell’ambiente: la fondazione Sorella Natura, che ha sede ad Assisi ed opera anche a livello internazionale. Accanto ai sindaci delle grandi città del mondo, che sono i rappresentanti istituzionali, c’era anche la fondazione Sorella Natura, quasi, diciamo noi sottovoce, a rappresentare la realtà sociale, quella realtà cioè nella quale vengono concepite le linee culturali che sono portate poi avanti dalle istituzioni. Alla fondazione allora è toccato il compito di essere parte di quel lievito, che deve permettere all’impegno dei sindaci che con papa Francesco hanno sottoscritto il solenne documento, di produrre quel risultato, che il Vescovo di Roma, con efficacia, ha definito “ecologia umana”.
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